Musicista inglese. Considerato il più grande compositore barocco inglese,
visse nell'ambiente di corte, in cui si formò aderendo alle convenzioni e
ai manierismi di quella società. Appartenente a una famiglia di
musicisti,
P. fu dapprima cantore nella cappella reale, per poi diventare
nel 1673 assistente del sovrintendente degli strumenti del re Carlo II. Nominato
nel 1677 compositore per l'orchestra d'archi «i violini del re» e nel
1679 organista dell'abbazia di Westminster, in sostituzione del suo maestro J.
Blow, divenne nel 1682 uno dei tre organisti della cappella reale e nel 1683
sovrintendente agli strumenti del re. Nel 1685 fu nominato clavicembalista del
nuovo re Giacomo II; continuò la sua attività musicale anche
durante il Regno di Guglielmo III. Fu sepolto nell'abbazia di Westminster. Vasta
fu la sua produzione di musica sacra e profana e particolarmente intensa la sua
attività in campo teatrale, concentrata soprattutto negli ultimi anni
della vita (dal 1690). Compose infatti le musiche per oltre 40 lavori teatrali,
in gran parte musiche di scena a commento dell'azione drammatica, ma anche per
opere «con dialogo», più vicine al concetto italiano e
francese; tra queste ultime citiamo:
The Prophetess or the History of
Diocletian (1690);
King Arthur (1691), su testo di J. Dryden;
The
Fairy Queen (1692); un adattamento del
Midsummer Night's Dream e
The Tempest (1695), entrambe di W. Shakespeare;
Dido and Eneas
(1689), l'unica opera completa. Fu autore impareggiabile di numerose
«canzoni di benvenuto» e odi, ovvero delle cantate scritte per
celebrare compleanni, matrimoni, festività particolari e avvenimenti
riguardanti la famiglia reale. Inoltre scrisse svariati inni (
anthems),
servizi e canti sacri, arie, duetti e un certo numero di canoni
(
catches). Notevoli per la loro grande dignità e
originalità sono le composizioni per clavicembalo, i brani per organo, le
Fantasie e le
Sonate. Il suo stile musicale profondamente
originale, melodico e armonioso è il risultato della sintesi fra la
tradizione musicale inglese elisabettiana e l'influenza che su questa hanno
avuto le sue esperienze musicali italiane e francesi (Londra 1658-1695).